Viaggio in macchina dal Continente alla Gran Bretagna: meglio il traghetto o l’Eurotunnel?

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L’altro ieri sera siamo tornati in Italia dopo aver vissuto per 14 mesi in Scozia. 

Dato che i due viaggi di andata e ritorno (in macchina e con un gatto a bordo) sono stati preceduti da numerose ricerche online (su blog, siti web, etc.) spero che anche questo blog post possa essere utile a chi di voi vuole spostarsi dall’Italia alla Gran Bretagna, o viceversa, con la macchina (e magari un animale domestico), che sia per vacanza a o per un trasferimento. Se non sapete quale opzione scegliere per attraversare il tratto marittimo dal Continente alla Gran Bretagna e vorreste avere un po’ di informazioni per decidere, ecco la mia esperienza.

Opzione 1: Il traghetto 

Premetto dicendo che ci sono diverse tratte per spostarsi dall’Europa (“The Continent” o “Mainland Europe” come dicono in UK) alla Gran Bretagna con il traghetto. Noi l’anno scorso abbiamo deciso di prendere il traghetto P&O da Rotterdam a Hull (nel nord dell’Inghilterra), la cui traversata dura circa 10 ore (http://www.poferries.com/eu/rotterdam-hull). Si lascia Rotterdam alle 21 e si attracca a Hull alle 7.30.

Dato che la nostra destinazione finale era la Scozia, abbiamo evitato di prendere il traghetto P&O da Calais (in Francia) a Dover (in Inghilterra) o l’Eurotunnel, da Calais a Folkestone. Infatti, da Dover o Folkestone, nell’estremo sud dell’Inghilterra, ci vogliono 8 ore e mezza per raggiungere la Scozia. Invece da Hull ce ne vogliono solo 5. All’andata (marzo 2019) abbiamo lasciato il lago di Como alle 8.00 di mattina e siamo arrivati a Rotterdam alle 20 circa, troppo tardi per imbarcarci sulla nave la sera stessa, quindi abbiamo dormito in un hotel vicino all’Europoort (https://www.benbvanmarion.nl/nl/home.html). 

Questo imprevisto in realtà è stato una benedizione, perché abbiamo potuto fare una vera pausa, cenare al ristorante dell’albergo e dormire in un letto vero. Inoltre la nostra gatta era molto stanca e stressata e, avendo sporcato il trasportino, abbiamo avuto la possibilità di lavare lei e tutto il resto, lasciandole anche tante ore per sgranchirsi le zampe. Abbiamo chiesto il late check-out perché il traghetto avrebbe cominciato l’imbarco alle 17.00 circa il giorno seguente. 

(Digressione sugli animali domestici)

Viaggiando dall’Europa alla Gran Bretagna ci sono diversi controlli sugli animali domestici (da Folkestone a Calais invece nessuno ha controllato Minnie, viaggiando in tempo di Covid pero’). Prima di imbarcarci sul traghetto P&O abbiamo dovuto portarla alla reception area, dove l’addetta ha controllato anti-rabbica, microchip, tapeworm treatment e il Passaporto europeo (tenete d’occhio i cambiamenti delle regole, soprattutto a causa della Brexit). Questo controllo è stato fonte di stress e brividi di terrore, in quanto a un tratto la receptionist ha esordito con “Ma non ha il tapeworm treatment, non puo’ partire!”, al che le ho indicato la pagina del passaporto dove c’erano i dati e lo sticker della somministrazione.  Il nostro santo veterinario aveva infatti fortunamente somministrato il Drontal Gatti a Minnie per precauzione, nonostante sui siti dei traghetti P&O e del Governo britannico ci fosse scritto che dovesse essere dato solo ai cani. Una volta arrivati in Scozia ho scritto a P&O e ai responsabili del sito del Governo UK, che si sono scusati e hanno detto che avrebbero verificato. Nonostante ciò, i siti ancora dicono che il tapeworm va somministrato solo ai cani. Quindi consiglio di telefonare o scrivere email agli interessati prima di partire, con largo anticipo.

(Fine digressione sugli animali domestici)

Dopo i controlli alla reception area abbiamo mangiato velocemente nel pub del porto e poi finalmente ci siamo imbarcati sull’enorme nave. L’imbarco inizia circa 4 ore prima della partenza, chi ha animali domestici deve recarsi al porto prima degli altri passeggeri. Sulla nave gli animali non possono stare in cabina con i proprietari, ma hanno la loro apposita zona (kennel) con le gabbie. Nella stanza di Minnie per fortuna c’era solo lei, i cani erano infatti in un’altra zona, in questo modo nessuno l’ha disturbata, tranne noi alle 20.45 (si puo’ prenotare una visita al proprio animale domestico, accompagnati da una dipendente). 

La nave era molto grande, i corridoi infiniti, e c’era una vasta scelta di bar (Starbucks compreso) e ristoranti, per tutte le tasche, insieme a cinema, sala giochi e zona lounge con musica dal vivo. La nostra cabina era molto piccola, con i letti a castello e bagno con doccia incluso, ma abbiamo dormito bene, nonostante si sentisse il movimento delle onde. La mattina seguente abbiamo fatto una velocissima colazione e poi siamo scesi dalla nave, dove c’è stato un breve controllo passaporti a un casello. Nessuno ha controllato Minnie. Da li il viaggio è proseguito per altre 4 ore e mezza di macchina fino alla Scozia. (Ricordatevi di guidare dall’altro lato, una volta scesi dalla nave!)

Opzione 2: L’Eurotunnel ai tempi del… Corona

Per quanto riguarda il viaggio di ritorno invece, abbiamo optato per l’Eurotunnel (Channel tunnel), da Folkestone a Calais (https://www.eurotunnel.com/uk/). Infatti all’andata abbiamo attraversato molti paesi europei (Svizzera, Francia, Lussemburgo, Belgio e Olanda), ma viaggiando durante il lockdown del Covid-19 abbiamo preferito evitare cosi’ tanti checkpoints, limitandoci a controllare, e ad aderire, alle regole di accesso di Francia e Svizzera. Al ritorno ci siamo fermati a dormire solo una notte, non due, a Folkestone (dopo 8 ore e mezza di guida dalla Scozia), infatti la traversata con l’Eurotunnel dura solo 35 minuti (a differenza delle 10 ore di nave all’andata, quando abbiamo anche dormito in cabina, da Hull, che pero’ naturalmente è molto più a nord di Folkestone).

Ciao Scozia!

Il viaggio in macchina dalla Scozia all’Inghilterra è stato molto bello ed è passato in fretta, infatti c’era un sole splendente e niente traffico (pochissime macchine oltre a noi, solo van e camion dei key workers) .

Abbiamo attraversato paesini molto pittoreschi (incluso Sorn, dove c’è il Cimitero dell’Anno del 2013…lol) e, essendo primavera, i campi scozzesi e inglesi erano pieni di pecore seguite fedelmente dai loro agnellini traballanti appena nati, che erano assolutamente adorabili. Alcuni erano grandi (o forse dovrei dire piccoli) quanto la mia gatta, con la testa e le zampe nere. Abbiamo veramente passato le ore ammirandoli con adorazione e tenerezza, anche se amando gli animali e non mangiando carne, ogni volta vengo turbata da altri pensieri sul loro futuro…ma questo è un altro discorso!

Arrivati nel sud, il navigatore ci ha portati molto vicini al centro di Londra, tanto da poter ammirare lo skyline della mia città preferita, Shard e Gherkin inclusi. Pensavo fosse un miraggio, perché sono apparsi in lontananza all’improvviso, ma le forme erano inequivocabili.

Attenzione: carri armati!
London’s skyline. The Shard: the first skyscraper on the left.

Se non ci fosse stato il lockdown dubito che il navigatore ci avrebbe fatto fare questo tragitto, infatti erano le 16.30 di un lunedì vicino al centro di Londra. Il traffico era già troppo, considerando il lockdown, non oso immaginare come sarebbe durante un lunedì comune. Dopo circa due ore, alle 18.30, siamo finalmente giunti a Folkestone per la nostra unica notte di riposo, dove avevo prenotato un b&b che accettasse animali (molto carino ed economico: https://www.wycliffeguesthouse.co.uk).

Il b&b a Folkestone

La proprietaria ci ha fatto firmare un form lasciato su un tavolino, dove c’erano anche le chiavi della stanza, tenendosi a due metri di distanza. Insomma, tutte le regole di social distancing sono state rispettate.

La nostra camera con bagno en-suite
Quanto apprezzo questo complimentary set nei b&b britannici!

La mattina dopo abbiamo lasciato la guesthouse alle 7.30, dato che lo shuttle dell’Eurotunnel sarebbe partito alle 8.20. Prima di accedere abbiamo passato tre controlli (uno a un casello senza dipendenti, dove ho digitato il numero della prenotazione e ricevuto un ticket, e due a altrettanti caselli per il controllo passaporti: uno inglese, uno francese).

Al checkpoint francese ci hanno chiesto dove abitavamo e perché fossimo stati in Scozia, e ci hanno raccomandato di andare direttamente in Italia, senza fermate intermedie. In confronto al traghetto da Rotterdam a Hull, l’Eurotunnel è stato una passeggiata, veramente veloce e comodo. Non avendolo mai visto prima, non sapevo cosa aspettarmi. In pratica, si sale con la macchina su una sorta di treno, si parcheggia, un addetto sistema un oggetto per fermare le ruote e poi le porte si chiudono e viene raccomandato di tenere il motore spento, i finestrini abbassati a metà e di non uscire dal veicolo (ma questo solo in condizioni di lockdown, altrimenti è consentito utilizzare il bagno). Poi si parte, 40 metri sotto il mare! L’impressione era che andasse molto piano, a un certo punto le luci si stavano spegnendo, come per un blackout, e sinceramente la paura c’è stata… Ma fortunatamente è andato tutto bene, infatti sono ancora qui a scrivervi!

La parte peggiore del viaggio di ritorno è stata il tratto dalla Francia all’Italia, infatti il tempo era nuvoloso, a tratti piovoso, il paesaggio monotono, insomma le 10 ore sembravano non passare mai. Nonostante io abbia comprato una stampante in Scozia apposta per stampare le certificazioni francesi e italiane, nessuno ce le ha chieste, né all’imbarco dell’Eurotunnel, nè in Francia, né in Svizzera, né tantomeno in Italia.

Durante tutto il viaggio non ci siamo mai fermati in un autogrill per mangiare o bere, infatti avevo preparato ben 8 panini che sono durati per due pranzi e due cene. Ci siamo fermati in autostrada solo nelle aree di sosta con tavoli da picnic (ma siamo rimasti in macchina) e con le toilette.

Dunque?

In conclusione, dopo aver provato entrambe le opzioni, ritengo che la mia opzione preferita sia stata l’Eurotunnel, infatti la traversata dura pochissimo (35 minuti), inoltre è stato molto meno stressante del traghetto (considerate pero’ che la mia avversione al traghetto è dovuta al fatto che il viaggio durasse 10 ore, invece quello da Calais a Dover ce ne mette solo una e mezza, inoltre la receptionist mi aveva terrorizzata terribilmente accennando erroneamente al fatto che a Minnie mancasse un trattamento per poter viaggiare. E in generale erano tutti antipatici).

Viaggiare tramite l’Eurotunnel è stato anche molto più economico (131 euro in meno del traghetto), e abbiamo risparmiato una notte in cabina e evitato pranzo e cene, ricorrendo ai panini.

Vi lascio più’ in basso un riassunto delle nostre spese, cosi che possiate farvi un’idea, ma ovviamente sono soggettive e dipenderanno da che tipo di veicolo avete, quanto consuma, se viaggiate con animali o meno e se scegliete un alloggio (e di quale tipo) per il viaggio.

  1. Spese per il viaggio Italia – Scozia (tramite ferry P&O Rotterdam – Hull)
  • Benzina Golf GTI Svizzera: 90 euro
  • Benzina Belgio: 76 euro
  • Traghetto sola andata (con cabina standard e gatto): 271 euro
  • Camera hotel Olanda (con gatto): 100 euro
  • Cena hotel Onlanda: 50 euro
  • Benzina Inghilterra: n/a (non ricordo)

Totale: circa 600 euro (senza contare antirabbica, passaporto europeo, microchip e tapeworm treatment per la mia gatta)

2. Spese per il viaggio Scozia – Italia (tramite Eurotunnel Folkestone – Calais)

  • Eurotunnel sola andata (con macchina standard e gatto): 139,18 euro
  • B&B Folkestone (no colazione): 68 euro
  • Benzina Scozia + Inghilterra + Francia: 150 circa
  • Bollino per l’autostrada Svizzera: 37 euro

Totale: circa 400 euro

Altri blog post che potreste trovare utili:

Cosa sapere prima di trasferirsi in UK

What to know before bringing your cat to the UK

What to know before moving to the UK

Seguitemi su Instagram @camyinwonderworld per vedere le mie storie in evidenza “On the road” sul viaggio di ritorno, e trovare tanti contenuti sui 14 mesi di vita in Scozia!

4 thoughts on “Viaggio in macchina dal Continente alla Gran Bretagna: meglio il traghetto o l’Eurotunnel?

  1. Che bella scoperta questo blog! Sarà un piacere seguirti.
    Chissà che ansia dover affrontare un viaggio del genere durante il lockdown, quando rischi di vederti contestare uno spostamento all’interno dei confini del comune. Immagino che il fatto di avere Minnie di cui occuparsi non sia stato semplice: la mia gatta le assomiglia tantissimo – e si agita già quando dobbiamo fare cinque chilometri per andare dal veterinario 😉

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    1. Grazie Silvia! 🙂 i tuoi complimenti mi fanno molto piacere!! 🙏🏻 Esatto, l’ansia c’era, ma appunto, nessuno ci ha chiesto quasi nulla – meglio cosi!! Minnie ha fatto la brava per fortuna (all’andata aveva miagolato a intermittenza per 20 ore! Lol). Buona giornata!! 🙂

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